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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > L'Uomo Ragno e Sam Raimi   
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Autore L'Uomo Ragno e Sam Raimi
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 23-06-2002 02:54  


[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 03:38 ]

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mengo13

Reg.: 07 Mag 2002
Messaggi: 978
Da: svizzara (es)
Inviato: 23-06-2002 09:49  
bravo...grande "relazione"...di un film da 9!!

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mrsgrape

Reg.: 03 Ott 2001
Messaggi: 750
Da: Pisa (PI)
Inviato: 23-06-2002 09:58  
Il film non fa parte di quelli che mi fanno correre al cinema ma devo ammettere che è ben fatto e Raimi nel suo genere è geniale,e poi ha il grande merito di essere un ottimo amico dei fratelli Coen!!
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"Era uno sporco poliziotto,ma a suo modo era anche un grand'uomo"

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Pandora

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 122
Da: Milano (MI)
Inviato: 23-06-2002 14:35  


Ciao a tutti !
Sono Pandora..mi sono appena iscritta !!
Giovedì sera sono andata a vedere Spider Man, avevo qualche dubbio, temevo fosse il solito filmaccio solo effetti speciali e terribilmente noioso, ma il fatto che il grande Sam Raimi fosse il regista mi ha spinto comunque ad andarlo a vedere e devo dire che mi è proprio piaciuto un sacco, è veramente fatto bene, divertente, ricco d'azione, bravi gli attori.....insomma gran bel film !!!!!!!1
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Pandora

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sognatore


Reg.: 15 Giu 2002
Messaggi: 98
Da: Venezia (VE)
Inviato: 23-06-2002 14:43  

Questo genere di film non mi esalta, devo comunque ammettere ke è stato un buon film magari un pò monotono in alcuni punti..ma un buon film

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MikesAngel
ex "MissRigth"

Reg.: 09 Gen 2002
Messaggi: 7725
Da: Firenze (FI)
Inviato: 23-06-2002 15:57  
Mattia, l'analisi è ottima accurata e anche condivisa dalla sottoscritta, tecnicamente è un film ineceppibile, è la sceneggiatura secondo me( come ho detto in un altro post) che è debolina forte e tirata via.
Peccato si poteva far meglio
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"... ' fanculo a quelli che credono di capire un film, quando invece si fermano solo ad alcuni aspetti tecnici, credendo di essere dei grandi cineasti..."

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MrWolf

Reg.: 17 Dic 2001
Messaggi: 1616
Da: fano (PS)
Inviato: 23-06-2002 18:08  
MI è piaciuto...molto!!! Devo dire che come gli altri non amo particolarmente questo genere di film, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso!!! Sam Raimi eccezionale, cosi come gli interpreti (ottima la scelta di tobey)...forse nella sceneggiatura, come ha fatto giustamente notare Miss, può scadere un po...ma rimane cmq un film piacevole!!!
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Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu...

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 23-06-2002 18:43  
complimenti per la recensione, è precisa e a tutto tondo...

personalmente devo dire che Spider Man e Moulin Rouge, che ho visto rispettivamente la settimana scorsa e ieri sera, mi hanno fatto tornare la voglia di andare al cinema. entrambi spettacolari al punto da potersi permettere una trama non proprio originale...
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...You could be the next.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 23-06-2002 19:35  
quote:
In data 2002-06-23 02:54, mattia scrive:
C'è da stupirsi. Eccome!...da rimanere entusiasti e felici, sorpresi e allibiti...C’è da gridare di gioia, dentro e fuori.
“il cinema è rinato” mi dico...
il cinema è tornato attraverso il mezzo più improbabile e difficile. attraverso una produzione che sulla carta sembrava potesse impedire la riuscita di un film di questa portata.
Sam Raimi è un Regista.
L'Uomo Ragno è un vero film.
Il cinema è rinato, davvero....
Avevo seri dubbi, serissimi dubbi che il film potesse, sia a livello cinematografico sia narrativo, avere dei pregi e dei punti stabili. Eppure sin dalle primissime inquadrature ci si rende conto che Sam Raimi di strada ne ha fatta, di sudore ne ha sudato,,,
Era già ben visibile negli ultimi 10 anni che Sam Raimi stava diventando qualcosa di più del semplice ragazzo prodigio della “Casa”. Un diverso approccio all'utilizzo della macchina da presa, sia nella costruzione del quadro, sia nell'utilizzo dei movimenti percorre tutti i suoi ultimissimi film.
Sam Raimi abbandona il suo stile giovanile e inizia ad invecchiare come regista...
Lo si vede pienamente già in "soldi sporchi". Sam Raimi è una altro... costruisce il suo cinema sulla corta distanza, sviluppa l'azione dal dentro, attraverso il linguaggio, la riflessione. Elimina improvvisamente ogni possibile eccedenza...ogni orpello...C'è nel suo stile una volontà diretta a ritornare alla semplicità, alla costruzione di una regia che agisce per "interni" ossia ad una regia pensata per tenerti dentro, centrale e classica senza i disequilibri di quei registi-esecutori che ritroviamo, ahimè, da ogni parte.
Sam Raimi è cresciuto definitivamente, è diventato maturo. Ha nella sua mente il film e lo controlla, lo costruisce, lo realizza, guidando la sua macchina da presa con trattenimento e riflessività.
Sam Raimi, in un epoca di decentralizzazioni e di perdita di idee stabili e strutturate, si ricollega direttamente alla linea del cinema classico dei tempi che furono...Si mette accanto, anche se cronologicamente dopo, a quei registi che costruirono la storia del cinema.
Sam Raimi, mon amour! mi viene da dire...mi viene da dire la politica degli autori è ancora viva.
La Regia trionfa di nuovo. E lo fa con evidenza e potenza. Silenziosamente ma con un'efficacia tremenda.
L'uomo Ragno segna la definitiva consacrazione di Sam Raimi.
Un regista, questo, che non ha mai avuto un ruolo importante nella storia del cinema commerciale. Seppure i suoi film abbiano segnato in un certo modo sia il cinema sia il commercio del cinema. La Casa, La Casa 2, Darkman, Pronti a Morire e poi Soldi Sporchi. Adesso l'Uomo Ragno.
Da un inizio di carriera direttamente influenzato dal cinema indipendente americano degli anni 70 (James Toback, ma anche Scorsese) e da alcune influenze sperimentali passa attraverso la costruzione di uno stile personale, ricco e "ridondante" per arrivare ad un asciugamento progressivo del linguaggio della regia. Dal movimento alla staticità, dallo spostamento periferico alla centralità...
Sam Raimi è cresciuto, è diventato un nuovo regista e lo ha fatto facendo Cinema...
L’Uomo Ragno si diceva...
E l’uomo ragno dimostra effettivamente tutte le nuove acquisizioni in campo stilistico e narrativo di sam raimi.
E i timori erano tanti. L’uomo ragno poteva risultare l’ennesimo prodotto spettacolare e inutile degli ultimi tempi. Un perfetto specchietto per allodole. Pronto a deludere ma a guadagnare. A lasciare delusi per la superficialità delle scelte e delle imposizioni di gusto e commerciali. Invece interviene Sam Raimi. La regia viene affidata a lui e si fa subito sentire. Nessuno avrebbe mai potuto scommetere che Raimi sarebbe riuscito ad imporre il suo linguaggio nei piani alti delle produzioni. E invece lo ha fatto. Dimostrando di essere uno degli ultimi (o dei nuovi!) maestri.
Si, perché il film non si lascia mai andare. Rimane un’opera di un regista attento e capace. Che dimostra di avere delle idee e una specificità eccellente. Non ci sono quasi mai sbavature. Il film si costruisce da solo, lentamente. Guidato da un’idea precisa, che resta quella di voler fare un film compatto, che non sfugge al controllo. Totalmente imbrigliato alla messa in scena. Sam raimi ha un suo nuovo stile. Ed è uno stile che dimostra in ogni momento. Sia nei momenti più calmi che in quelli di azione più frenetica. Finalmente l’opera di un regista. Lo si nota subito. In ogni sequenza si sente la voglia di costruzione, la mancanza di decentramento. Sequenza costruite perfettamente attraverso le regole del campo e del controcampo, senza che ci sia mai un salto di linea. In questo Raimi è un regista classsico. Sa rispettare delle regole, e una certo formalismo Raimi lo trasforma in linguaggio di pura costruzione. Torna la visone del cinema, la messa in scena.
Il film si costruisce attraverso piccole unità narrative e queste unità vengono “rappresentate” in maniera efficace. Sono lineari. Non c’è intenzione di perdersi, le idee sono chiare e poche. Pochissime. È un cinema umile che riporta una possibile spettacolarità extra cinematografica ad una voglia pura di mettere insieme pochi elementi sotto il controllo di un regista attento e capace.
Lo si vede soprattutto nell’attenzione delle scene in interno. Quelle dove Peter discute con i suoi zii. O in quelle dove peter ormai in procinto di trasformarsi in eroe, si allena. La macchina si organizza per inquadrature precise, che tengono l’azione in un “dentro” stabilizzato. Perfettamente in aderenza con le necessità narrative e diegetiche del film. Inquadrature stabili e di lunga durata, semplici nella loro scelta. Posizionamenti della macchina da presa che triangolano l’azione dentro al campo e al contro campo e di seguito al totale. La macchina da presa si muove, certo. La stabilità non è nella fissità. La stabilità sta nella scelta attenta dei movimenti, degli stacchi e dei suoi raccordi. Non ci sono inserimenti, meglio dire inquadrature di inserto, che fanno perdere il controllo di una linea registica precisa, semplice, ma allo stesso tempo attenta e equilibrata. È un cinema umile e classico.
Le scene d’azione, anche quelle, si costruiscono genuinamente. Come fossimo l’uomo ragno noi stessi. Come fossimo noi stessi, in una specie di soggettiva, i prima ad imparare ad arrampicarci, a volteggiare, a stupirci dei nostri nuovi poteri. Raimi diventa l’uomo ragno, fa rivivere la stessa atmosfera del fumetto degli anni sessanta. Quel fumetto che era costruito da tanti parti tutti uguali, da tanti rettangoli che dividevano le varie pagine e impedivano una variazione per dedicarsi ad un centralismo e ad una stabilità, magari poco moderna ai nostri occhi ma di sicura necessità. Il film fa lo stesso. Non si lascia mai andare e si propone come Tema e sue variazioni. Evita i modernismi e ci regala un cinema classico che ormai si pensava morto e che si credeva impossibile rinascesse così d’improvviso e da un prodotto che sarebbe dovuto essere costituito da tanti spettacolarismi e invece sembra un film da camera stylò.


_________________
Hei ciao! Sei offeso?
No, sono morto. Sono vivo. E' notte, è giorno. Italia-Australia. Ovvio no?




[ Questo messaggio è stato modificato da: mattia il 23-06-2002 alle 02:58 ]

ha già finito,professore?sa,mi ero un attimino appisolato...
Cmq ottima relazione!
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 23-06-2002 21:12  
Concordo i parte con te Mattia...o meglio, hai scritto bene, molto conciso e la prima cosa che ho condiviso è stata la citata "attenzione delle scene in interno". C'è un piccolo problema, che sta un po' agli antipodi con quello che hai scritto, ma voglio subito sottolineare che si tratta di una pura idea personale, soggettiva, che probabilmente per molti può essere rovesciata: è con questo film, che Raimi lascia definitivamente le fattezze di originale cineasta. Ho sempre interpretato Raimi come quel cineasta che mette a fuoco un momento preciso, forse topico del film, un momento singolo che inquadra l'istante decisivo di tutta la pellicola, come somma degli attimi, ma che il regista ti fa scoprire solo e quando vuole lui. Nella narratologia di Spider-Man Raimi procede gradatamente, ogni riferimento e ogni inquadrature è al posto giusto e nel momento giusto...ma l'insieme degli eventi ha un effetto boomerang, ad ogni azione, una reazione ed un finale scontato, che nelle pellicole precedenti mai si era intuito. Giustamente è un supereroe, un fumetto che lascia lo spazio a tutte le varianti di quest'ultimo, con la capacità di capire subito, con alquanta meraviglia all'occhio,data la spettacolarità del film (ma l'ombra blockbuster avanza minacciosa) di come sono già segnate le sorti. Ma la particolarità, il fulcro dell'elemento base, quell'elemento che si riscontra in un solo istante per poi svanire sotto l'effetto cinetico del regista qui scompare gradatamente. Con uno sguardo, Sharon Stone lasciava intuire quello che sarebbe successo dopo, un dopo tutt'altro che chiaro, tutto da giocare (PRONTI A MORIRE).L'occhio che si dilata a Liam Neeson e un'esplosione...da qui cambia tutto, ma anche il personaggio interiore(DARKMAN).Ciò succede giustamente in Spider-Man...ma sai già come deve andare...su Darkman, Raimi ci mette invece un alone oscuro, indecifrabile inizialmente e "svelatorio" solo alla fine. Gli orologi fermi ne LA CASA,sintomo di sconquasso del tempo e di disordine (che verrà placato solo quando Raimi lo decide), il senso di smarrimento che questo regista era capace di offrire con ruoli che si ribaltano e sorti tutt'altro che definite (THE GIFT, SOLDI SPORCHI).l'ARTIGIANATO DI RAIMI ERA AMBIGUO, UN AMBIGUO CHE AD ESEMPIO BURTON RIUSCì AD ESTRAPOLARE DA BATMAN IN MANIERA ECCELLENTE...in Spidey, questo scompare, rimane il nuovo Raimi, pienamente padrone dei suoi mezzi, ma con un film, che (ripeto, parlo x me), a differenza di quel "primo operato", mostra una visione nostalgica...Raimi c'è, in tutto quello che hai scitto Mattia, ma senza lo spirito di un tempo...ovviamente il film rimane grande.

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mengo13

Reg.: 07 Mag 2002
Messaggi: 978
Da: svizzara (es)
Inviato: 23-06-2002 22:04  
posso permettermi di dire che entrambi avete pienamente ragione....tutto dipende da cosa vuoi che ti colpisca in un film...raimi secondo me' lo si puo' interpretare in diversi modi...basta seguirlo...quello che alla fine ci mette tutti d'accordo e' che questo regista ora e' entrato di diritto nell'olimpo.........

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 23-06-2002 22:55  
Un'ultima specificazione x Mattia:
Raimi ha sempre orchestrato i suoi film, incentrandosi su personaggi che puntualmente erano anti-eroi, o comunque di non facile identificazione...ora con Spider-Man (giustamente) ha stravolto la sua intima visuale e trattiamo stavolta con un Supereroe...conseguentemente ci ho visto la tecnica di Raimi, ma non l'anima di quel primo particolare autore, che eravamo soliti conoscere...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 24-06-2002 00:11  


[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 03:40 ]

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-06-2002 00:58  
accienti Mattia!
Grande recensione, ottima analisi e che verve!
m'hai fatto un gran bell'effetto!!

Concordo su tutto e d'altronde devo dire che Spider-man non sarei andata a vederlo se non lo avesse fatto Raimi...quindi...!
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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano

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TheCrow
ex "dmrrgg"

Reg.: 18 Apr 2001
Messaggi: 3320
Da: Hollywood (es)
Inviato: 24-06-2002 01:49  
A me, come già detto in altra sede, il film non è piaciuto.
Grado di coinvolgimento pari a zero
e poi trovo Tobey Maguire, molto spesso, esageratamente inespressivo.
Il costume del Goblin poi era ridicolo; sembrava un Power Ranger
Raimi è un regista che apprezzo. Per altri film.


[ Questo messaggio è stato modificato da: dmrrgg il 24-06-2002 alle 01:54 ]

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